Il perdono dei peccati in assenza di
assoluzione sacramentale
Obbligati
a casa, la Riconciliazione possiamo farla rivolgendoci direttamente a Dio,
sapendo che la confessione va fatta appena possibile.
24 Marzo 2020
«Laddove i singoli fedeli si
trovassero nella dolorosa impossibilità di ricevere l’assoluzione sacramentale,
si ricorda che la contrizione perfetta, proveniente dall’amore di Dio amato
sopra ogni cosa, espressa da una sincera richiesta di perdono (quella che al
momento il penitente è in grado di esprimere) e accompagnata dal votum
confessionis, vale a dire dalla ferma risoluzione di ricorrere, appena
possibile, alla confessione sacramentale, ottiene il perdono dei peccati, anche
mortali.»
Nella nota della Penitenzieria
Apostolica di venerdì scorso sul sacramento della Riconciliazione nell’attuale
situazione di pandemia, vi è indicato come le circostanze causate della
diffusione del nuovo coronavirus, che stanno obbligando le persone a rimanere a
casa e non poter recarsi a messa e a confessarsi, non modifichino le
prescrizioni del Codice di diritto canonico. Lo ha ribadito anche Papa
Francesco nell’omelia alla celebrazione mattutina del medesimo giorno nella
cappella di Casa Santa Marta:
«Io so che tanti di voi, per
Pasqua, andate a fare la Confessione per ritrovarvi con Dio. Ma tanti mi
diranno oggi: “Ma padre, dove posso trovare un sacerdote, un confessore, perché
non si può uscire da casa? […] Tu fai quello che dice il Catechismo. È molto
chiaro: se tu non trovi un sacerdote per confessarti, parla con Dio, è tuo
Padre, e digli la verità: “Signore, ho combinato questo, questo, questo…
Scusami”. E chiedigli perdono con tutto il cuore, con l’Atto di dolore, e
promettigli: “Dopo mi confesserò, ma perdonami adesso”. E subito tornerai alla
grazia di Dio. Tu stesso puoi avvicinarti, come ci insegna il Catechismo, al
perdono di Dio senza avere un sacerdote “a portata di mano”. Pensateci: è il
momento! Questo è il momento giusto, il momento opportuno. Un Atto di dolore
ben fatto, e così la nostra anima diventerà bianca come la neve.»
In questi giorni difficili, la
preghiera dà anche la possibilità di ricevere un’indulgenza speciale. Un’altra
nota della Penitenzieria Apostolica, rilasciata sempre venerdì, concede
l’indulgenza plenaria, oltre che ai fedeli affetti da Coronavirus, agli
operatori sanitari e ai loro familiari con determinate condizioni, «a quei
fedeli che offrano la visita al Santissimo Sacramento, o l’adorazione
eucaristica, o la lettura delle Sacre Scritture per almeno mezz’ora, o la
recita del Santo Rosario, o il pio esercizio della Via Crucis, o la recita
della Coroncina della Divina Misericordia, per implorare da Dio Onnipotente la
cessazione dell’epidemia, il sollievo per coloro che ne sono afflitti e la
salvezza eterna di quanti il Signore ha chiamato a sé.»
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